21 Dicembre 2015
Curiosità. In una parola, è la caratteristica di ogni esperto blendmaster.
È un’attitudine innata che si traduce in lunghi viaggi e ricerche costanti.
È la curiosità lo stimolo che porta alla scoperta di produzioni anche piccole, ma dalle grandi qualità.
Per darvi un’idea del patrimonio di biovarietà che custodiamo nel nostro paese, in Italia esistono oltre cinquecento tipologie d’ulivo, diverse per caratteristiche morfologiche e agronomiche. Queste varietà si chiamano cultivar, parola inglese nata dalla contrazione di cultivated variety.
Con un esempio preso in prestito dall’enologia, possiamo dire che i vitigni sono le cultivar della vite.
Ogni olio evo di qualità è un universo di sensazioni e bisogna assaggiarlo per comprendere fino in fondo la ricchezza dei suoi profumi e le potenzialità delle cultivar che lo compongono.
“Assaggiare, assaggiare, assaggiare” è il mantra da ripetere per creare un’armonia perfetta di cultivar, per ottenere un blend equilibrato al gusto. Perché il blendmaster è simile a un pittore che, per dare forma alla sua personale opera, dipinge mescolando con maestria le cultivar.