10 Gennaio 2017
L’olio Evo dà il meglio di sé con il pane, magari quello casereccio appena sfornato. Usare l’olio a crudo vi permetterà di apprezzarlo in tutta la sua pienezza: partendo dal colore, passando per l’odore e arrivando a gustarne il sapore, che sarà diverso in base al territorio di produzione e alla tipologia di cultivar.
Il primo utilizzo dell’olio a crudo è quello della tradizionale bruschetta o frisella: preferite un olio Evo Biologico per la bruschetta, mentre scegliete un olio Evo aromatizzato come quello all’aglio o al peperoncino per le friselle. Preparate i pomodori, l’olio scelto, il sale e l’aglio per le vostre bruschette o friselle.
L’olio Extra vergine d’oliva può essere utilizzato come tocco finale, rigorosamente a crudo, sui primi piatti della tradizione italiana: piatti che, negli ultimi anni, sono sempre più rivisitati dagli chef in chiave innovativa. L’olio a crudo può essere altresì utilizzato per la preparazione delle verdure sott’olio o per il loro condimento da crude.
In modo particolare, l’olio a crudo è quotidianamente usato per condire le insalate: scatenate la fantasia e scegliete un olio Evo Dolce Fruttato per condire, insaporire e valorizzare tantissime varietà di insalata.
A sancire l’importanza dell’olio Evo ci ha pensato l’Unesco, che ha decretato la dieta mediterranea (di cui l’olio Evo è il protagonista) Patrimonio Immateriale dell’Umanità. La dieta mediterranea è un sistema di buone pratiche alimentari che garantiscono uno stato di salute ottimale. Il termine mediterraneo si riferisce a un confine geografico, rappresentato da Paesi, oltre l’Italia, che si affacciano sul Mar Mediterraneo: Grecia, Spagna e Marocco.
Avrete ora compreso appieno il valore che l’olio, nelle sue molteplici sfumature, ha nella cucina e nella cultura italiana: utilizzatelo a crudo per insaporire primi e secondi piatti, zuppe ed emulsioni.