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L’arte casearia incontra quella del blending.

2 Novembre 2015
L’arte casearia si basa da sempre sulla miscela di pochi elementi di base: latte, caglio e sale. La fonte più antica che testimonia le fasi di lavorazione del latte è un bassorilievo sumero datato III millennio a.C. chiamato “Fregio della latteria”. Lo sviluppo decisivo nella storia dei formaggi avvenne grazie ai Romani che, oltre al latte degli ovini, cominciarono a usare anche quello di vacca. Una blending art vera e propria che si diffuse in tutto l’Impero Romano insieme a formaggi capaci, finalmente, di stagionare per lunghi periodi. Lo sviluppo nel tempo dell’arte casearia si deve al lavoro di una figura poco conosciuta ma fondamentale: il mastro casaro. Anche se scarsamente considerata, è una professione che richiede passione e curiosità, pazienza ed esperienza, precisione e creatività. Tutte caratteristiche che ritroviamo sia nell’enologo che nel blendmaster. Il nostro augurio è che si cominci a trattare con più interesse la storia e l’enorme lavoro dietro ogni eccellenza gastronomica italiana, dall’olio evo DOP fino alle mozzarelle di bufala DOP.