Skip to main content

Il pane: tutta la fragranza del blending.

18 Maggio 2015
Tutti pensiamo di conoscere la ricetta del pane: acqua, lievito e farina. Ma la realtà non è così semplice e per creare, ad esempio, uno sfilatino a regola d’arte spesso ci si rifà a tecniche antiche. Perché in Italia, quando si parla di gusto, niente è più moderno della tradizione. Il pane è l’alimento più ricco di simbologia e più semplice per antonomasia, eppure imparare a miscelare le farine che servono per creare quello più buono non è affatto semplice. C’è bisogno di tempo, esperienza, due mani e un naso speciale. Tutte caratteristiche di una figura che assomiglia molto a quelle che abbiamo incontrato negli appuntamenti precedenti di Blending Art dedicati all’olio, al vino e al whisky. Il blending è un’arte anche nel mondo del pane che appartiene a un maestro, in questo caso, il mastro panificatore. A meno che non ci si voglia limitare a fare un pane banale, come quello anonimo e industriale che si trova già confezionato in molti supermercati, è essenziale decidere bene quale farina usare, o meglio, quante farine usare. Una scelta che spetta al mastro panificatore che mescola le farine da impastare con un’esperienza che si ottiene soltanto sul campo. Questo perché conoscere ogni caratteristica del pane che si va a creare non basta, bisogna anche conoscere ogni caratteristica degli ingredienti che vengono miscelati nell’impasto. Prendiamo come esempio il Pane di Altamura, il primo prodotto riconosciuto D.O.P. nella categoria panetteria e prodotti da forno. È ottenuto dal macinato di semola ricavato da grani duri delle varietà appulo, arcangelo, duilio e simeto, tutte coltivate nelle vicinanze di Altamura. Un altro caso di blending in cui l’esperienza, l’artigianalità e la creatività del mastro panificatore trasformano i doni della terra in cui nascono in un’opera che li esalta nel loro insieme. Perché quando il pane è fatto a regola d’arte, con un blend di ingredienti e farine perfettamente bilanciato, ogni briciola diventa capace di raccontare una storia di sapore, tradizione e qualità. E dietro questi capolavori del gusto, c’è sempre un tocco d’arte, il tocco di una mano esperta, agile e forte allo stesso tempo. È il tocco inconfondibile del maestro panificatore che impasta la sua opera d’arte.