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LE CULTIVAR DEL MONDO

BIODIVERSITÀ VARIETALE

Esistono diversi tipi olio extravergine d’oliva, con tante sfumature di gusto e profumi.
Questa ricchezza sensoriale deve le sue origini alla grande varietà di cultivar di ulivo diffuse nel mondo che presentano caratteri morfologici, fisiologici e agronomici peculiari a seconda delle aree geografiche in cui vengono prodotte e che trovano in alcune aree del pianeta il terreno fertile per la loro massima espressione.

Lasciati guidare dalla nostra passione per l’olio alla scoperta delle caratteristiche uniche delle cultivar più diffuse

MEDIO ORIENTE

GIORDANIA

In questo Paese la produzione di olive ha grande importanza e cultura millenaria. Infatti circa il 15/20% delle piante d’ulivo hanno più di 2000 anni, perlopiù introdotte durante la dominazione romana. Queste piante si sono adattate bene al territorio, resistendo anche a condizioni poco favorevoli e ad un clima desertico. Da esse si ottengono oli di qualità in termini di stabilità, gusto e aroma.

Rasi’i
Cultivar di origine giordana diffusa praticamente su tutto il territorio di Giordania e Palestina. Uso: duplice attitudine. Profilo organolettico: caratterizzato da un medio piccante e fruttato con note di mandorla e mela.

ISRAELE

La tradizione biblica è ricca di episodi che raccontano l’importanza dell’ulivo; i numerosi ritrovamenti archeologici fanno risalire la produzione di olio di oliva a ben 6500 anni fa. Oggi la produzione di olive rappresenta circa l’1% della produzione agricola nazionale.
Barnea
Cultivar di origine israeliana diffusa nella zona di Galilea e pianura costiera del sud. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da un piccante medio e una leggera nota fruttata con sentori di pesca, lattuga e mela.

LIBANO

In Libano la produzione olivicola si attesta a livelli quantitativamente bassi. La cultivar più diffusa nel Paese è la Soury, dal nome in arabo della città di Sour, situata sul mare a sud del Paese, uno dei primi porti da cui i Fenici iniziarono le proprie attività commerciali. Recenti studi hanno dimostrato che diverse varietà primordiali di olive libanesi sono state utilizzate e selezionate per la creazione di moltissime specie attuali diffuse in tutto il bacino mediterraneo.
Ayroumi
Cultivar di origine libanese diffusa nella zona di Koura, Zgharta. Uso: duplice attitudine. Profilo organolettico: caratterizzato da un medio piccante e fruttato, leggero amaro con sentori di mandorla e erba.
Soury
Cultivar di origine libanese diffusa nella zona Nord e Monte Libano. Uso: duplice attitudine. Profilo organolettico: caratterizzato da un piccante medio-leggero e da una leggera nota fruttata con sentori di mandorla e lattuga.

PALESTINA

La presenza di questo Stato nel commercio mondiale dell’olio d’oliva è recente, si è raggiunta l’autonomia produttiva solo nel 2015. Tuttavia la produzione olivicola è millenaria ed è presente in questa zona dall’età del bronzo (3550-2000 a.C.); fin dai tempi della dominazione romana, le famiglie producevano con dei piccoli frantoi il loro olio d’oliva in casa.
Nabali Baladi
Cultivar di origine palestinese diffusa su tutto il territorio di Palestina e Giordania. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da medio piccante e fruttato, con sentori di mandorla e mela.

SIRIA

Questo Paese si attesta tra i principali produttori olivicoli mondiali. In quest’area viene generalmente individuato l’habitat originario da cui si è generata e diffusa l’originaria Olea europaea. Le cultivar principali, Zaity, Sourani e Doebli, rappresentano più del 90% delle olive coltivate in questo Paese.
Doebli
Cultivar di origine siriana diffusa nella zona di Masyaf. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da un livello medio di amaro, piccante e fruttato.
Oleaster
Cultivar di origine siriana diffusa nella zona di Banyas e Masyaf. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da un livello medio di fruttato e leggero piccante.
Sourani
Cultivar di origine siriana diffusa nella zona di Banyas. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da un olio di colore verde molto chiaro, molto delicato, che presenta un livello medio di fruttato e leggero amaro e piccante.

TURCHIA

Le olive in questo Paese sono coltivate da tempo immemore. Il settore ha avuto negli ultimi anni una forte spinta da parte del Governo; oggi la Turchia esporta olio di oliva in più di 90 paesi in tutto il mondo e ambisce a diventare il secondo produttore mondiale e ad una maggiore attenzione alla qualità del prodotto.
Ayvalilk
Cultivar di origine turca che ricopre il 19% della superficie olivicola del paese. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da medio piccante e fruttato, leggero amaro, con sentori di prezzemolo e carciofo.
Erkence
Cultivar di origine turca diffusa nella regione di Aegen e nella regione Mediterranea. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da medio piccante e fruttato con sentori di pesca e pomodoro.
Memecik
Cultivar di origine turca anch’essa con diffusione sparsa, dalla regione mediterranea alla regione di Aegen, nonché in alcune provincie come Aydin, Antalya, Büyük, Denizli, Izmir, Kahramanmaras, Kastamonu, Kemalpasa, Manavgat, Manisa, Mugla, Serik, Sinop e Torbali. Uso: da olio. Profilo organolettico: caratterizzato da una nota media di piccante e fruttato con un leggero amaro; sono presenti sentori di rucola e lattuga.